
Un gran bel segnale! Certo non siamo abituati a tali slanci di lungimiranza politica in termini di economia e finanza e poi così in fretta, tanto da sollevare alcuni dubbi.
Se quanto leggerete, credete siano solo pensieri di chi è contrario a qualsiasi innovazione, allora l’Italia sarà tra le economie trainanti già nel 2019.
LE OSSERVAZIONI E LA LUNGIMIRANZA
Sarà una coincidenza ma, concedetemi una osservazione; il comparto bancario è assediato e ingessato dalla quantità di crediti non esigibili, obbligato a porsi alcune “semplici domande” da un’europa troppo attenta alle conseguenze che una gestione, diciamo “familistica”, potrebbe coinvolgere interessi di gran lunga più ampi (europei), considerate, con le dovute imprecisioni, che la quantità di debiti incerti tra NPL e crediti dubbi, rappresenta una quota pari al 25% del debito pubblico, una mole enorme di debiti aggiuntivi che non potendo essere ripagati, mancheranno certamente a qualcuno.
Dietro a tanta nobiltà, lungimiranza per la crescita e l’innovazione, il dubbio che si stia tentando di sostituire al denaro delle banche (proprietà di correntisti, obbligazionisti o cittadini a seconda si tratti di impieghi o ricapitalizzazioni e prestiti ponte dello stato), il denaro dei risparmiatori, per sostenere un sistema di imprese ancora inesistente, è assolutamente lecito e vale la pena tenerlo presente, d’altra parte, la valutazione dei rischi è fondamentale per la scelta degli investimenti e per la definizione di strategie e piani di realizzo.
P.I.R. LUNGO PERIODO, DROGA FISCALE, IL POLLO A CENA
I P.I.R. sono strumenti di investimento di medio lungo periodo che hanno l’obiettivo di portare liquidità a sostegno dello sviluppo delle piccole e medie imprese, mi domando se l’obiettivo non dichiarato, sia di raggiungere tutti e sostenere lo sviluppo dell’economia italiana, oppure, una quantità, diciamo, “ristretta”, pronta ad abbracciare i mercati finanziari “più amici” e beneficiare dei vantaggi legati anche alla struttura, alla contingenza del momento che vede grandi masse di denaro affluire su pochissime aziende presenti e molte pronte a candidarsi….
Immaginate il Pò riversarsi in uno stagno…! Esonderebbe ..! Il concetto di esondazione, eccesso della domanda rispetto l’offerta, significa quotazioni gonfiate, se e dico se fosse vero, un mercato che nascerebbe già all’interno di una bolla speculativa… una magia !!
La domanda è: perchè, accelerare la velocità di afflusso di denaro in mercati inesistenti, quando per molti anni, l’attenzione alla evoluzione finanziaria è stata almeno modesta, sia in termini di sviluppo che di cultura d’impresa?
Non è un caso, il legislatore conosce come invitare il pollo a cena, che spuntino gli incentivi fiscali…. al termine “fiscale”, più che “incentivo”, la comunità di risparmiatori si “ringalluzzisce” svaniscono le paure, preoccupazioni, viene meno la necessità di comprendere, i costi non sono un problema, emerge solo l’opportunità di non pagare imposte che immediatamente si trasforma in “guadagno reale”, riemerge il lungo periodo e la nostra parte razionale si perde, la cognizione è sommersa dall’emotività aiutata dal momento dove tutto sembra andare bene anzi benissimo!!!
Permettetemi la prima osservazione, il vantaggio in termini di imposte è vero solo se si conseguono guadagni, ricordiamolo, ma allora, non sarebbe opportuno soffermarsi, almeno a pensare, e cercare di comprendere quali debbano essere i presupposti per conseguirli ? o se ci siano solo presupposti per decise minusvalenze ?
La seconda osservazione, non proprio trascurabile, riguarda le responsabilità e l’azione di risarcimento, nel caso del denaro concesso dalle banche la responsabilità è sul concedente, quindi banche ed amministratori “cattivi ed irresponsabili” ( non sono gli unici) ok, ma nel caso in cui perdiate i soldi sui mercati finanziari, la scelta sarebbe vostra e solo vostra, avete firmato, forse, se i mercati terranno, vi sarà concesso di godere, per poco, di una illusione… ma, c’è sempre il lungo periodo a tenervi incollati!! PENSATE ! POTREBBE ESSERE UN BEL ” BAIL IN” IN CASA CON GHIACCIO!! (per le emorragie).
La droga fiscale!
Se uno stato avesse a cuore lo sviluppo del sistema paese probabilmente tasserebbe un poco di più i titoli di stato ( ma ne ha estremo bisogno, la spesa è fuori controllo) e meno altre forme come il comparto azionario in generale compreso lo sviluppo dei fondi pensione e non solamente le forme più rischiose meno rappresentate, illiquide, con minore trasparenza, indirizzate praticamente ad aziende solo italiane al di là dei prospetti informativi, dove le asimmetrie informative sono la regola più evidente.
IL RISPARMIATORE DIVENTA VENTURE CAPITALIST
Il risparmiatore diventa il nostro venture, private capitalist, “sono buoni, teneri senza consapevolezza e cultura finanziaria, ideali per ogni alimentazione e dimenticavo, senza possibilità di difesa in aggiunta, firmeranno tutti i prospetti dovuti compresi quelli di sintesi riassunti in circa 100.000 pagine da leggere attentamente prima della sottoscrizione”.
OLTRE AI DUBBI LE PREOCCUPAZIONI
Per come sono stati varati i P.I.R. somigliano più alle obbligazioni bancarie in formato rivisto 2.0 si. le stesse delle banche venete e aretina le obbligazioni per le quali si rifiuta l’idea del BAIL-IN oggi vengono prese in considerazione con BAIL-IN incluso nel prezzo.
Il nobile tentativo di proporre strumenti complessi, certamente evoluti, eccessivamente assistiti da leve di marketing e fiscale, con laute commissioni, confezionati in tempi particolarmente ristretti ,che acquistano in un mercato inesistente, fa pensare di voler traghettare gli investitori retail senza cultura finanziaria, ignari delle conseguenze, alla opportunità politica di anticipare il processo di disintermediazione bancaria che accompagnerà la MIFID 2 e la capital Market Union spostando capitali dalle obbligazioni bancarie ad un mercato ancora inesistente dove a breve confluiranno gli attori più disparati in cerca di capitali di cui profittare e non dover restituire.
In violazione del più banale principio di diversificazione, senza alcun interesse per le conseguenze, operatori assicurativi e bancari raccolgono capitali in un mercato completamente illiquido, popolato da aziende desiderose di denaro e limitate prospettive di crescita.
Se davvero vogliamo incentivare il risparmio come avviene in altri paesei deve essere previsto una agevolazione sul risparmio non solo su risparmi che confluiscono su nicchie ristrette creando bolle di prezzo semplicemente pechè i volumi raccolti sono fiumi di denaro in uno stagno.
La droga fiscale alimenta flussi in settori dove l’asimmetria informativa e l’assenza di domanda e offerta qualificata e consapevole sono la regola, dove mancano completamente regole di efficienza e competenza.
La necessità di smantellare un credito banco-centrico e l’opportunità di realizzare uno strumento tanto importante, senza l’esistenza di un mercato, è il dubbio maggiore.
LE OPPORTUNITA’
Come sono stati presentati , è innegabile, sono una grande opportunità, strumenti dedicati al risparmio che aiutano a fornire liquidità ai mercati, in particolare alla imprese di piccole dimensioni con l’obiettivo di far evolvere e crescere il nostro sistema produttivo sempre un po a corto di capitali.
Fin qui tutto bene ma, è questa la motivazione presa in considerazione da parte degli investitori? Qualunque cosa pensiate, per il 99.9% dei sottoscrittori ai quali vengono presentati, il “vantaggio” proposto dagli intermediari ed accettato dai sottoscrittori è quello fiscale, giustificato dal lungo periodo ed associato alla diversificazione, nella realtà si minimizza un possibile impatto negativo tenendo conto del peso residuale rispetto al patrimonio complessivo.
La leva fiscale è il grande vantaggio, la droga in grado di interrompere le trasmissioni sinaptiche e fermare qualsiasi attività cognitiva. Appena percepiamo “fiscale” abbiamo la stessa sensazione nel film “IL RE LEONE” della parola “mufasa!!”, il nostro cervello smette di ragionare e si apre a qualsiasi considerazione e giustificazione che prometta di realizzare ed ottenere il vantaggio e poi se aggiungiamo: esenti da imposte di successione ed impignorabili ed insequestrabili …è un vero e proprio delirio di onnipotenza.. che il Signore ci aiuti!! o qualcuno vicino a LUI.
Il vantaggio fiscale, almeno in questo caso si ottiene per differenza tra il valore in futuro e quello attuale, quindi sarebbe utile comprendere e conoscere quali siamo le condizioni e le relazioni che potrebbero assicurarlo ma, è troppo difficile, gli investitori a questo punto neanche si interrogano e… SI FIDANO !
Dimenticavo … sarò drastico ma, le opportunità sono solo nella nobiltà del fine!
Ruggero Mancini