Perchè fare previsioni è non solo possibile ma anche naturale

E’ davvero possibile prevedere il futuro? Cosa significa? Cerchiamo insieme di capire il perchè, ed il Valore della previsione

Cosa condividono le previsioni, l’analisi predittiva, i big data, la machine learning e la loro  applicazione nell’economia, nella finanza, nel settore farmaceutico come quello automobilistico ?

Lo studio delle  NEUROSCIENZE è alla base di tutte le applicazioni, i processi e gli sviluppi tecnologici  che riguardano l’uomo, vediamo il perchè, e come è applicato alla analisi predittiva.

Prima di entrare nell’argomento….

Ammettiamolo… abbiamo una certa difficoltà a credere che sia possibile prevedere il futuro, se da una parte potrebbe risultare almeno eccessivo, dall’altra la scienza può aiutarci a comprendere come sia tendenzialmente possibile.

Possiamo crederci o meno ma, quanto più “una valutazione”  è soggettiva tanto maggiore è la probabilità che non sia utile.

In questo articolo cercheremo di comprendere a cosa è legato il concetto di previsione,  l’importanza, l’utilità che riveste per ognuno di noi, da cosa dipenda, la sua attendibilità,  perchè, ognuno di noi, nel quotidiano, ed in modo non consapevole elabora continue previsioni!!!

 

E’ possibile prevedere ? Si !

Possiamo prevedere il futuro ? Non proprio !

Le  NEUROSCIENZE COGNITIVE si occupano dei processi neurali che sottostanno ai comportamenti associati alla cognizione, la loro importanza è relativa alla comprensione della genesi dei comportamenti, delle azioni, delle decisioni, quindi dei risultati ad esse associate che sia il risultato aziendale,  una scelta di investimento come un comportamento di acquisto.

 

Tra il significato della previsione e l’importanza della conoscenza, il VALORE è nel mezzo!

Con il termine “complesso”, profondamente diverso da complicato definiamo una serie di relazioni anche  non lineari tra le componenti costituenti, che riferendosi alle proprietà caratteristiche  e specifiche delle interazioni, sono  in grado di esibire proprietà diverse, non prevedibili, da quelle dei singoli elementi costituenti, definite Proprietà Emergenti.

La caratteristica della quale possiamo renderci conto nei sistemi complessi, è che l’intero è maggiore della somma delle singole parti e le propietà del sistema non corrispondono a quelle delle singole componenti.

Per banalizzare con un esempio, un’auto ha la caratteristica di consentire il movimento,  diversamente da ogni singolo elemento costituente.

 

Il VALORE come sistema complesso

La difficoltà di definire il Valore in termini economici, con il rischio di ricorere  a semplificazioni eccessive, deriva dal fatto di rappresentare un sistema complesso perchè, contiene non solo gli elementi economici e finanziari che lo costituiscono vendite, costi, reddito imposte,tassi, tempo….. ciò che in modo semplicistico e riduttivo  potrebbe essere riassunto con il flusso di cassa ma, anche dalle relazioni tra gli elementi che lo costituiscono: organizzazione, cultura, sostenibilità, dinamiche di sviluppo, R&S, rispetto degli interessi delle diverse classi di portatori di interessi, stakeholder,  vantaggi competitivi, concetti anche se assai differenti, di fiducia, fedeltà.

Se ti occupi del valore ti stai occupando dell’azienda e del suo svilupppo, se lo limiti al calcolo del flusso di cassa stai semplicemente definendo un numero.

A seconda del punto di vista,  risulta  evidente la molteciplità delle relazioni esistenti  tra il “cosa” si osserva rispetto ai diversi interessi in funzione degli  obiettivi caratteristici dei singoli osservatori, questo indipendentemente dal metodo (matematica) utilizzato per l’elaborazione.

Esempio:  quando paghiamo il conto al ristorante la matematica che noi ed il ristoratore utilizziamo è la stessa, una serie di addizioni, ma diverso è il punto di vista, ciò che per il ristoratore è un profitto per il cliente potrebbe rappresentare…un costo, una soddisfazione, la realizzazione di un evento, dipende dal  punto di osservazione del servizio fruito;  a volte controlliamo la correttezza dei prezzi, altre non ce ne preoccupiamo, dipende da Noi.

 

Neuroscienze & Previsione

Dalle Neuroscienze e dal funzionamento complesso del sistema visivo, prendiamo spunto per comprendere il significato di previsione ed apprezzarne l’importanza e le possibili applicazioni.

Sintesi della dinamica

Il nostro cervello lavora  lungo un continuo di RILEVAZIONE-AZIONE dove la SENSAZIONE è il termine che utilizziamo per indicare il complesso dei processi neuronali che corrispondono al concetto di RILEVAZIONE.

Siamo in grado di tradurre le informazioni dell’ambiente in un segnale neurale che include una rappresentazione delle propietà fisiche dell’informazione ambientale.

Il nostro sistema visivo attua una  CODIFICA PREDITTIVA  ovvero la costruzione di un modello, ed il continuo aggiornamento, di quello che probabilmente potrebbe accadere in futuro, replicando continuamente lo schema di RILEVAZIONE-AZIONE.

 

Nel campo delle neuroscienze il termine  “predire” è spesso utilizzato in termini RETROSPETTIVI  in quanto i dati  analizzati vengono valutati in corrispondenza di eventi che si sono già verificati in un momento nel passato:  se l’evento A si è verificato prima dell’evento B  ed i due sono correlati si dice che “A” predica “B”. (Bradley R. Poste: Neuroscienze cognitive :l’essenziale )

Ne consegue che:

Non è possibile formulare una previsione in un’area dove non esistono dati raccolti. Per un bambino  a differenza di un adulto, non è possibile fare  previsioni non avendo una esperienza alla quale potersi riferire, sbagliando, è in grado di fare previsioni in funzione della concatenazione di eventi che hanno rappresentato la sua esistenza , in questa formulazione è corretto parlare di formulazione predittiva  soggettiva ovvero in funzione del proprio “data base” di informazioni.

Formulare delle  previsioni è alla base del  funzionamento di rilevamento-azione, la loro attendibilità dipende dalla quantità delle informazioni disponibili e solo all’interno delle esperienze già vissute,   una previsione può trovare spazio solo all’interno di fatti già accaduti e non può mai tenere conto di ciò che non è mai stato registrato .

 

Fare previsioni è la regola…..

….comprendere che sono legate alla esperienza  non è  dubitare del risultato, quanto della consapevolezza dell’importanza di ampliare alle informazioni che non abbiamo.

“Chiudersi  nella propria conoscenza” equivale ad auto-limitarsi nelle opportunità- La condivisione delle informazioni, lo loro acquisizione, la conoscenza, la disponibilità al confronto sono la strada per fare buone previsioni e generare valore.

In ambito relazionale, ancora prima di trovare spazio ed applicazione in economia, finanza, sanità, industria farmaceutica, automobilistica, aerospaziale, manifatturiero, la conoscenza della dinamica predittiva, fornisce la risposta al “perchè” è utile e coincide con l’interesse personale: “il chiedere” e NON “il dire”, formulare “domande”, invece che infliggere “risposte”,  se la previsione è congenita all’uomo e coincide alla modalità con la quale agiamo, cercare di migliorarla è importante; ciò che non conosci puoi apprenderlo ciò che decidi di non conoscere continuerai ad ignorarlo. La curiosità è una qualità e la fiducia lo strumento per aprire le relazioni, aumentare le informazioni e le esperienze, migliorando “la capacità di predire”.

Da queste valutazioni si può affermare quanto sia lontano dal singolo individuo la possibilità di elaborare degli scenari sulla base della, sola, singola, esperienza, senza riferirsi ad altri e quanto sia importante la curiosità e la formulazione di  domande anzichè dispensare risposte.

Una risposta rischia di essere “sempre” sbagliata…..

perchè, si adagia su un set di informazioni parziali, su una conoscenza limitata e circoscritta al solo “esperienzato” inoltre, sottovaluta il fatto di “opporsi” ad  un’altra esperienza, anch’essa soggettiva, quella della controparte, che facilmente potrebbe non essere coincidente.

L’analisi predittiva ha suscitato grande interesse a seguito dello sviluppo della tecnologia di supporto ai settori dei big data e machine learning. Molti dati ingegneristici derivano da sensori e sistemi tra loro  connessi, i sistemi aziendali possono comprendere dati relativi alle transazioni, alle vendite, reclami dei clienti ed informazioni di marketing, prendendo decisioni sulla base degli scenari previsti.

Si possono prevedere i danni,  se un cliente è in procinto di cambiare azienda, il fabbisogno energetico, ridurre i costi operativi, migliorare la salute come il trattamento dell’asma a seguito della registrazione di suoni e analisi della respirazione, trattamenti degli stati di ansia e prevedere la validità di un trattamento fino ai modelli utilizzati in economia e nei mercati finanziari.

Cercare di prevedere è la regola

Grazie Ruggero Mancini

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