Cosa comunicano i mercati finanziari ad Imprese ed Imprenditori

I motivi che sembrano alla base delle preoccupazioni degli investitori sui mercati finanziari si riferiscono alla preoccupazioni di ripresa dell’inflazione e di conseguenza ai possibili rialzi dei tassi di interesse, ma non solo….

Sul fronte Usa le decisioni del Governo Federale di allargare il perimetro del deficit in un contesto di crescita economica alimenta le preoccupazioni in merito ad un rialzo dell’inflazione .

Una correzione può essere generata da molteplici fattori, la manifestazione spesso improvvisa genera nella comunità finanziaria la necessità di individuare le cause alle quali attribuire il fatto, ricercando tra quelle più probabili o semplicemente collegate ai fatti recenti.

La correzione è davvero indotta dalle preoccupazioni su possibili rialzi dei tassi di interesse?

Il denaro non cresce dalla terra, è questione di fiducia rischio e rendimento

Se analizziamo, come in alcuni precedenti articoli, l’andamento dei tassi USA, possiamo constatare, da oltre un anno, la tendenza generale al rialzo dei tassi di interesse

L’aspettativa di inflazione o comunque di rialzo dei rendimenti è evidente sui titoli decennali e trentennali USA dove quest’ultimo perde circa 40 punti dal 2016, mostrando incrementi vicini al 2 %.

Come risulta evidente, l’aspettative di inflazione era già scontata nelle quotazioni e le dinamiche di previsione al rialzo da parte della banca centrale USA sono nell’aria da tempo.

E’ utile comprendere cosa e come queste condizioni si trasmetteranno ed influenzino i mercati. Il rialzo dei tassi è l’effetto, la manifestazione di altre dinamiche, a seconda delle quali possiamo valutare scenari diversi.

In generale, un rialzo sui tassi di interesse in particolare sul titolo governativo a dieci anni, definito del “free risk” produce rialzi generalizzati su tutti i rendimenti in particolare modo dei titoli con rating inferiori, dovuto allo spread corretto per il rischio sulle medesime scadenze.

In generale la crescita degli interessi porta a condizioni di peggioramento delle condizioni di credito che si ripercuotono tanto nel mercati finanziari, quanto nelle forme di prestito tradizionali come mutui , finanziamenti, prestiti credito ordinario.

La struttura della ripresa lascia supporre una crescita vulnerabile a diverse variabili, il rialzo delle quotazioni è sostenuto dalla liquidità. Rimangono forti le incertezze di rimborso di molte obbligazioni: un esempio potrebbero essere i nuovi “mini sub prime automobilistici”, questi rappresentano una “bolla” di oltre un trilione di dollari potenzialmente pronta a generare qualche problema considerate le modalità di vendita che, negli USA e non solo, sostengono il mercato automobilistico guidato da noleggi, “affitti” e prestiti i cui finanziamenti sono stati “allungati” per consentire rate più adeguate alla possibilità di spesa dei consumatori e lasciar spazio disponibili per altri consumi. Se la vita di un finanziamento supera la vita della vettura, come ad esempio fece in Italia la CHEVROLET nei 5 anni precedenti con finanziamenti fino a 7 anni, circa il doppio della vita media del mezzo, significa che quando la macchina “cede” potresti avere ancora il 50% del debito da pagare e contemporaneamente la necessità di acquistare una nuova macchina, esigenze che difficilmente si coniugano senza una qualche difficoltà.

Ci sono poi altre domande alle quali fornire una risposta.

In un contesto di rialzi di interessi, crescono le difficoltà di accesso al credito, maggiori costi per interessi per tutti e principalmente per aziende quotate in mercati periferici, o non quotate si traducono in maggiori “difficoltà”.

Tutto quanto per dire che anche in europa indipendentemente dal BUND (decennale tedesco) il cui rendimento è passato dal 0,25% a circa 0,80 % in questi giorni e probabilmente oscillerà tra 1% e 0,25% la pacchia dei tassi di interesse modesti potrebbe finire, certamente prima per quei paesi, Stati, (Italia compresa) ed aziende, che si troveranno con debiti enormi e soprattutto flussi di cassa insufficienti, figli di competitività, progetti e produttività almeno modesti se non inesistenti.

I mercati finanziari, raccontano da molto tempo, una storia diversa da quella che vorremmo e ci ostiniamo a non voler ascoltare.

 

Ma i fatti non cessano di esistere perchè, noi, volutamente, li ignoriamo.

 

C’è una ragione positiva a favore della ripetizione di verità note:  la noia per le verità note, è nemica della libertà  Stranamente, mentre le verità note vengono a noia, i vecchi errori sono duri a morire”.

Ruggero Mancini

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