
Per i grafici invito a rileggere i precedenti articoli che indicherò a pié di pagina dell’articolo.
RIcordo a beneficio del lettore i due principali scenari descritti le settimane precedenti:
- “A” correzione seguita dal recupero verso nuovi massimi, alla quale dovrebbe succedere un forte movimento ribassista che dovrebbe riporterà gli indici al di sotto dei minimi di dicembre 2018
- “B” l’immediato ritorno al di sotto dei minimi di dicembre 2018
Lo scenario “A” rimane il preferito, anche tenendo conto della relazione con i livelli dei rendimenti delle obbligazioni, che verrà di seguito meglio descritto.
Cosa guida i prezzi
Come sempre, i prezzi sono guidati dalle aspettative degli investitori, spesso ristrette, ossessionate dalla ricerca dei rendimenti a qualsiasi costo che, insieme alle asimmetrie informative, alla modesta conoscenza ed alla scaltrezza, assolutamente positiva degli operatori professionali, denominata spesso “speculazione”, son guidate da:
- enormi masse di liquidità
- rendimenti prossimi allo zero o estremamente contenuti su tutte le scadenze, che si riflettono sugli SPREAD comprimendoli e generando un potenziale di rischi inespresso, più che proporzionale, pronto a manifestarsi non appena i rendimenti riprenderanno a salire.
In tali condizioni gli investimenti professionali garantiscono maggiore tutela del patrimonio, indipendentemente dalle fluttuazioni dei prezzi e dalla volatilità.
Stato attuale
Mercati azionari in fase di correzione e mercati obbligazionari sui massimi assoluti (rendimenti ai minimi), il rendimento decennale tedesco è a -0,20%
Come più volte ripetuto, tutto avverrà a seguito delle dinamiche dei livelli dei tassi di interesse, quindi rendimenti ed andamento del mercato obbligazionario sono da monitorare con GRANDISSIMA ATTENZIONE !
Le regole USA
Che piaccia o no è la politica USA ad imporre le regole del gioco,certo, sarebbe interessante approfondire quanto sia/sembri scoordinata, giusta, corretta o semplicemente opportuna, ma è un fatto che i rendimenti delle obbligazioni governative USA a 10 e 30 anni hanno raggiunto il 2,12 ed il 2,57 e gli indicatori che noi seguiamo , anticipano la conclusione della fase di ribasso dei rendimenti.
Tassi ed aspettative di rallentamento/recessione
Ribassi dei rendimenti così repentini e pronunciati destano forti preoccupazioni sull’economia e segnalano aspettative di recessione negli USA.
I mercati finanziari sono dei formidabili meccanismi di “sconto” e forniscono continuamente elementi di valutazione oggettiva delle variabili economiche: in questa disamina il calo di rendimenti a 10 e 30 anni anticipa le aspettative di debolezza e le azioni, ne seguono il movimento, assecondando apparentemente il senso, tuttavia , il guadagno ottenuto sui mercati obbligazionari e la difficoltà di ottenere ulteriori maggiori rendimenti, funzionerà da meccanismo di travaso della liquidità a favore dei mercati azionari che , complice l’eccesso di liquidità presente, potrà generare fenomeni di natura speculativa, che potranno guadagnare l’attenzione degli investitori in particolare dei meno esperti, innestando potenziali nuovi, teorici paradigmi di crescita.
Purtroppo la realtà economica, e finanziaria che segue, è profondamente diversa, ed i problemi legati alla deflazione da debito emergeranno con conseguenze proporzionali al ritardo con il quale si manifesteranno.
Perimetro delle valutazioni ed Analisi
rientriamo nel perimetro e delineiamo gli scenari in relazione alle circostanze ed ai fenomeni che possiamo osservare.
Gli elementi che supportano la maggiore probabilità dello scenario “A” (conclusione della attuale correzione e ritorno verso i massimi in USA) sono:
- Ampiezza e dimensione della liquidità
- rendimenti compressi o zero in Europa
- estrema compressione degli SPREAD
- i crolli dei mercati solitamente non avvengono in contesti caratterizzati da preoccupazione come quello attuale ma in contesti di prolungata euforia
- I rendimenti negativi sostengono le azioni (queste osservazioni possono essere contointuitive)
Tuttavia il rialzo non sarà economicamente sostenibile in particolare se in relazione alla dinamica degli utili . Ad ottobre 2018 solo 240 aziende dell’S&P 500 generavano dividendi superiori al 2,9% senza considerare che gli utili e conseguenti dividendi, non sono gli unici elementi da valutare in una azienda anzi, gli utili spesso risultano fuorvianti, inoltre possiamo aggiungere come l’ossessione a conseguirne conduca alla distruzione di valore.
PREVISIONE
Ci aspettiamo che l’attuale fase di correzione si esaurisca, augurandoci che avvenga in condizioni di estremo pessimismo tali da identificare tecnicamente un minimo, dal quale,successivamente avrebbe inizio l’ulteriore rialzo verso nuovi massimi.
Il dollaro USA offre un punto di osservazione molto interessante, all’interno di un movimento di esaurimento della sua forza (EUR/USD 1,10-1,08) non invita a prendere posizioni decise, tuttavia la fase di debolezza di medio periodo che dovrebbe seguire almeno per diversi mesi, potrebbe essere letta in un contesto più ampio a sostegno delle esportazioni USA, quindi favorevole a sostenere la crescita e preoccupazioni di natura inflazionistica coerenti con una nuova fase di rialzo dei tassi di interesse sulle scadenze superiori ai 10 anni, compatibili con prezzi più elevati delle quotazioni azionarie e delle materie prime.
Grazie per la vostra attenzione.
Ruggero Mancini
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